“AZIONE” e “UNIONE” non sono solamente i nomi dei due movimenti politici che hanno promosso questa Lista.
Sono al tempo stesso due “valori” che proponiamo a tutta la città.
“Azione”, perché c’è bisogno di una città dinamica, in movimento, aperta al nuovo, competitiva, efficiente. Come si richiede alla piccola Capitale di una speciale Comunità Autonoma, autorevole interlocutore istituzionale del governo provinciale.
“Unione”, perché nessuno può vincere le sfide difficili di questo tempo se non assieme agli altri, con spirito di comunità e di solidarietà, condividendo un destino comune.
Trento non è una città allo sbando: affronta semplicemente un ciclo nuovo, dopo un lungo percorso di crescita e di qualificazione. Ed è chiamata a farlo dentro una fase globale di forti cambiamenti sociali, culturali ed economici.
“Azione” e “Unione” sono due valori essenziali per far sì che il nuovo ciclo della città sia coerente con la sua anima profonda e al tempo stesso la accompagni verso un orizzonte nuovo e positivo. Come è sempre accaduto nella sua storia recente.
Avvertiamo tutti le insidie del cambiamento.
I cittadini, anche a Trento, iniziano a sentirsi spesso soli e preoccupati di fronte ai problemi di ogni giorno: la difficoltà a trovare un lavoro sicuro e di qualità; la crescente esigenza di servizi per molti anziani e persone disabili; la mobilità spesso congestionata; spazi pubblici che non appaiono più sicuri; procedure burocratiche sempre più complicate, lente, talvolta incomprensibili; vincoli anche illogici e pervasivi che scoraggiano la “voglia di fare”, condizionano la capacità privata di investire nei vari campi e mortificano la stessa professionalità degli operatori pubblici.
La robusta e vitale rete di comunità e di relazioni sociali – così tipica della nostra città – viene messa a dura prova dal clima di individualismo esasperato e di de responsabilizzazione.
E, più in generale, anche da noi si percepisce che un mondo sta cambiando, con le sue certezze e le sue solidità e nessuno ancora sa dire quale sarà il mondo nuovo che ci attende.
Siamo ben consapevoli di tutto questo, ma vediamo anche le cose positive e le grandi opportunità che pure in questo tempo ci sono e per le quali Trento in realtà si è preparata con decenni di investimenti in conoscenza, ricerca, coesione sociale.
Per questo siamo convinti che la città conservi intatto il potenziale delle sue risorse umane, sociali, culturali, tecniche, imprenditoriali.
È da queste che vogliamo partire per assicurare il nostro contributo al ciclo nuovo che partirà con le elezioni del 3 maggio prossimo, perché siamo consapevoli che spetta in primo luogo alla politica costruire progetti di comunità e indicare un sentiero possibile per il futuro, per il bene comune.
Vogliamo che Trento diventi più bella; più solidale con le persone e con l’ambiente; più europea.
Una città è bella se unisce in una comune trama di qualità il suo Centro Storico, i suoi Nuclei di Antica Origine (ex Comuni, ora sobborghi), i suoi spazi “intermedi”, solitamente chiamati periferie, ma che devono diventare la “città nuova”; i suoi rapporti di mobilità con il territorio delle Valli e delle Dolomiti.
Una città è solidale se le persone si sentono “a casa loro”, oltre ogni diversità di storia, lingua, cultura e colore della pelle; se diventa il luogo concreto di quella concezione della democrazia che non è solo regole, ma sforzo comune contro la disuguaglianza e la marginalità. Ed è solidale con l’ambiente se coglie i segni di una drammatica crisi climatica che può comportare rischi irreversibili per il Pianeta.
Una città è Europea se “si pensa” ed agisce come tale. Trento lo può fare in forza della sua storia, della sua collocazione geopolitica e nel nuovo contesto di maggior attenzione, da parte della Commissione Europea, verso le amministrazioni comunali. Esse saranno sempre più valorizzate sia come soggetti partecipanti al dibattito sulla costruzione della nuova Europa che come destinatarie di finanziamenti per progetti di sistema e trans-frontalieri.
Lo può fare rafforzando i suoi legami col Mondo, i suoi rapporti con Bolzano ed Innsbruck, il suo essere città alpina, la sua natura di “cuore urbano” di una Autonomia che è nata europea e che muore se si rinchiude nelle secche dei nuovi nazionalismi.
La nostra Lista è frutto dell’incontro tra la tradizione popolare di ispirazione cattolico democratica e la tradizione liberal democratica e riformista.
Due culture politiche che hanno rappresentato una parte importante della storia politica dell’Autonomia Trentina e della città.
Crediamo al valore delle culture politiche, senza le quali si rischia l’arido pragmatismo, privo di visione e di anima.
Ma esse devono innovarsi e trasformarsi, non guardare alle formule del passato.
Per questo, la nostra Lista è sopratutto uno spazio libero e aperto, che proponiamo a tutte le persone di buona volontà – oltre ogni etichetta di appartenenza – che siano disponibili a partecipare con noi al servizio verso la Città in un momento così importante.
Sono queste persone – ben simboleggiate al centro del nostro logo – i veri protagonisti della nostra scommessa, al servizio della quale i nostri due movimenti politici hanno deciso di mobilitarsi.
Noi sosteniamo il Candidato Sindaco Franco Ianeselli, che riteniamo persona affidabile, preparata, equilibrata.
Un “Sindaco” capace di interpretare non solo tutta la coalizione nuova e plurale che lo sostiene, ma tutta la Città, nella ricchezza delle sue mille diversità e nella costante ricerca di ciò che la unisce e la fa essere unica e irripetibile.
Un “Sindaco” lontano – per carattere e per convinzione – dai modi sguaiati e dai contenuti violenti e divisivi tipici della destra leghista e dei suoi alleati.
Un “Sindaco” capace di testimoniare quella “mitezza” che recentemente – proprio a Trento – il Presidente della Repubblica ha indicato a tutti come cifra essenziale della politica e della vita democratica, nonché come segno della vera “forza”.
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